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La lunga corsa delle primarie americane

Febbraio 2019. Mancano più di 20 mesi alle elezioni presidenziali ma tra i democratici si può annusare già aria di sfida. Già molti Dem hanno annunciato la volontà di sfidare Trump, ma solo uno avrà la possibilità di diventare il presidente della prima potenza mondiale. Tra volti nuovi, giovani promesse e vecchie guardie, cerchiamo di fare chiarezza e di analizzare chi ha annunciato la propria candidatura e chi ha espresso la volontà di correre alle primarie del 2020 del Partito Democratico. Joe Biden : Iniziamo dal candidato più forte. L'ex senatore del Delaware e Vicepresidente sotto Obama ha tutte le carte in regola per vincere la nomination: giusto mezzo tra i più conservatori e i progressisti, alta popolarità sia tra gli statunitensi sia all’interno del partito e posizioni ambientaliste-liberali che lo rendono un buon nome per gli americani. Insomma, il candidato più forte e quello con le possibilità di vittoria più alte sia alle primarie sia, come dimostrato dai pri
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Torino come Città a misura di giovani

Si sta discutendo in questi giorni la modifica del regolamento della Polizia Municipale , voluta dalla Giunta Appendino, che prevede il divieto di vendita degli alcolici dalle h.21 alle h.6 su tutta la Città per combattere la movida. Come giovani crediamo che la salute  dei cittadini, il decoro  urbano, l'ordine  pubblico, non si tutelino con il proibizionismo  e penalizzando una generazione intera ma con un piano serio per le politiche  giovanili che tenga in considerazione tutti i temi. Per questo, gli amministratori  GD stanno presentando nelle Circoscrizioni dei documenti con delle proposte  costruttive e durature. Di seguito l'ordine del giorno completo. ORDINE DEL GIORNO Oggetto: “ Torino come Città a misura di giovani” Premesso che Già il 7 giugno 2017 la Sindaca di Torino emetteva l’ordinanza n. 46, che limitava la VENDITA di alcolici da asporto dalle h. 20 alle h. 6, in tutte le zone della c.d. “ movida ”, fino al 30/09, motivandola con la nec

Quale scusa abbiamo, noi?

Lungi da me paragonare lo sterminio avvenuto per mano nazista durante la seconda guerra mondiale con la situazione dei campi profughi odierni: chi ha qualche nozione storica e un minimo di informazioni riguardo la situazione attuale sa che le due situazioni sono diverse.  Ma una riflessione mi sorge spontanea. Nel Giorno della memoria, ho letto post (di amici e non) in cui la frase per non dimenticare è quella più usata. Già, non dobbiamo dimenticare. Ma non è che lo abbiamo già fatto ? Le guerre di oggi portano uomini donne  bambini ad affrontare viaggi disumani, pericolosi, costosi, senza sapere se arriveranno alla meta. Ma quale meta? Per migliaia di migranti le rotte si interrompono al confine, in Paesi che non conoscono e che non sono il luogo che vorrebbero raggiungere, in condizioni disumane. Forse, dico forse, umanamente simili a quelle di chi ha vissuto la Shoah. Certo non uguali, ribadisco la sostanziale differenza tra la storia che ha portato all'Olocausto e

In balia della sabbia

Gli appalti truccati costano e ci rubano la sicurezza. In questa Italia martoriata dagli eventi sismici, vi è purtroppo spazio anche per la criminalità organizzata. Molte volte si sente nominare un’inchiesta che riguarda persone che dovrebbero proteggere in qualche modo ambienti nei quali tutti trascorrono la maggior parte del tempo, tutelandoci attraverso la creazione di giusti bandi a cui partecipano imprese serie, che li vincano in modo corretto e che  costruiscano gli edifici in cui si passa del tempo con la famiglia, dove si va a scuola o dove si svolge un’attività lavorativa. Per appalti truccati s’intende bandi di appalti già programmati di cui è già noto alla commissione il vincitore. Questo ramo della criminalità organizzata è presente ed attivo in tutta Italia, da nord a sud. Il reato degli appalti truccati è regolato dal Codice penale, che stabilisce i criteri di attribuzione della gara e vieta la turbativa d’asta, cioè il comportamento volontario e consapevole vol

Direzione Europa: intervista a Brando Benifei

Abbiamo intervistato l'europarlamentare Pd Brando Benifei, per cercare di inasprire maggiormente il suo già impressionante carico di lavoro. Attraverso il suo operato possiamo osservare una parte importante dell'attività dell'Europarlamento e, una volta di più, ricordare che le istituzioni europee sono vive, vegete e attive, e che inconcludenze e rallentamenti dipendono spesso dagli egoismi nazionali, cui la dimensione intergovernativa lascia ancora troppo spazio in seno al dibattito unionista. - L'UE è il più grande importatore di energia al mondo: dal nostro continente ogni anno escono 400 miliardi che vanno ad arricchire i grandi oligopolisti dei combustibili fossili. I prezzi dell'energia in Europa sono del 30% superiori rispetto a quelli statunitensi; il 94% dei trasporti dipende dai prodotti petroliferi che per il 90% sono importati. Quali sono e quanto stanno funzionando le politiche messe in campo dall'UE per produrre in Europa energia pulita?

Agromafie e caporalato: un attentato ai diritti umani

Molto spesso, nei vari telegiornali, si citano notizie riguardanti il caporalato e le agromafie, ma la maggior parte delle persone non sa nemmeno di cosa si tratti. Con il termine "caporalato" si indica una forma illegale di reclutamento e organizzazione della manodopera, in modo particolare quella agricola, attraverso intermediari - i caporali – che assumono operai giornalieri per conto dell’imprenditore, percependo una tangente, al di fuori dei normali canali di collocamento e senza rispettare le tariffe contrattuali sui minimi salariali e le condizioni lavorative. Molte operazioni di contrasto sono state portate a termine in tutta la penisola, ad esempio l’operazione compiuta nell’ambito della Direttiva del Ministro dell’interno denominata “Focus” e messa in atto il 23 marzo 2016 nei territori di Bianco, Bovalino e Benestare, a Reggio Calabria. Per "agromafia" si intende ogni genere di attività illegale operata dalle organizzazioni criminali di stampo

Il futuro dell'Europa è domani

Le elezioni francesi cambieranno il panorama europeo, qualsiasi sarà il risultato. Ecco una presentazione dei candidati. Aurélien Chevallier, collaboratore parlamentare  a Parigi, ha definito le elezioni francesi del 2017 “le più strambe degli ultimi 50 anni”. Sono svariati i motivi che rendono caratteristiche e fuori dalla norma queste elezioni. Undici candidati alla presidenza sono un record, inoltre i candidati dei due storici partiti, che si sono a lungo contesi la presidenza (Repubblicani e Socialisti) sembrano essere in difficoltà, mentre i due candidati che ricalcano posizioni più estreme paiono guadagnare punti nei sondaggi ogni giorno. Ma chi sono gli undici protagonisti di questa campagna elettorale?   Nathalie Artaud , canditata con il partito trotskista Lutte Ouvriere è alla sua seconda campagna elettorale, dopo quella del 2012, dove ottenne lo 0,56% dei voti. Rietene che la sua sia una “candidatura di classe” che permetterà ai lavorati, a