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Goodbye senso civico




 Com’è evidente siamo ben lontani dal’idealismo del passato : sarebbe oggi improponibile la tanto celebre religione civile di Rousseau, sono pochissimi a sentire il fascino dei riti della politica e delle sue procedure , allo stesso modo siamo lontani millenni (non solo cronologicamente) dal modello di civitas romano dove le virtù del cittadino erano elemento imprescindibile per il bene della res publica che tra l’altro non se la cavava affatto male come esempio di efficienza e civiltà .Tutte quelle virtù che rappresentavano lo zoccolo duro della società romana , ma non solo , hanno un ruolo del tutto marginale nell’Italia odierna,caratterizzata da una forte disaffezione per la politica,per gli ideali e i valori civici e per quel senso di dovere nei confronti della comunità che viene troppo spesso a mancare.Quante volte abbiamo sentito dire :“Inutile votare,tanto il mio voto non cambierebbe nulla”?  Fin troppe. Più o meno lo stesso ragionamento lo fanno anche i politici che queste persone prendono (giustamente) di mira perché colpevoli di aver usufruito di soldi pubblici: “Non saranno mica questi cento euro a far andare l’Italia in rovina”. La verità è che buona parte delle persone che disprezza la classe politica attuale è anch’essa potenzialmente corrotta perché priva di una solida base etica e morale su cui impostare le proprie azioni.Mentre critica i politici di rubare i soldi ai cittadini evade le tasse,mentre dice che in politica sono tutti raccomandati se può esserlo non ci pensa due volte e mentre dice che i politici sono completamente disinteressati al bene comune non fa nulla per dimostrare di essere diversa,non andando neppure a votare. A tutte queste persone si adatterebbe benissimo un passo di una famosa parabola: “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo compagno e non guardi la trave che è nel tuo?”.Infatti,se le colpe e le mancanze di noi cittadini sono meno evidenti non vuol dire che sono meno disprezzabili e se ci sembrano minori è semplicemente perché non si è in condizione di compierne di maggiori.Quindi,è inutile continuare a lamentarsi se ci comportiamo allo stesso modo di coloro che tanto disprezziamo, di solito un popolo ha il governo che merita.Chiedo dunque a tutti gli insoddisfatti : “Devi essere tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” e ,aggiungerei alle saggissime parole di Gandhi , non lasciarti scivolare addosso in modo passivo ciò che altri decidono perché l’inerzia e l’indifferenza causano spesso più danni di altre colpe che potrebbero apparire più gravi (la celebrazione del 25 aprile dovrebbe ricordarci anche come ci si è giunti alla condizione dalla quale ci siamo liberati). Quindi,nel tuo piccolo,chiunque tu sia, cerca di comportarti come vorresti facessero gli altri, rispetta i tuoi doveri e onora i tuoi diritti, non affidarti alla sterile invettiva contro il mondo,sarebbe inutile,ma cerca tu di mettere il tuo mattoncino per costruire il grattacielo della democrazia : non è un’impresa facile,ma per realizzarla è necessario l’apporto di tutti .Per far questo andare a votare è una tappa fondamentale,ma non dare il tuo voto tanto per farlo,il grattacielo uscirebbe storto e presto crollerebbe: informati in modo che il tuo voto ti rappresenti davvero e non sia un semplice sfogo del tuo malessere.

Simone Santoro
GDTO

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