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“Lasciate ogni speranza voi ch'entrate"

Il famoso monito dantesco è stato preso in prestito da uno dei più sanguinari dittatori che la nostra Terra ha la sfortuna di ospitare. Mi riferisco a Kim Jong-Un, colui che sta a capo del regime nord-coreano dal 2011 e che minacciò gli USA di una guerra nucleare . Questa frase come vi stavo dicendo, l'ha trovata perfetta da usare come avvertimento agli ingressi dei gulag in cui vengono rinchiusi tutti coloro che si sono opposti al suo operato , seppur pacificamente (il numero dei detenuti si calcola oscillare dai 120mila ai 200mila). L’arresto è puramente arbitrario e la stragrande maggioranza dei detenuti non ha ricevuto un mandato di cattura ufficiale. Nessuno viene risparmiato neanche donne e bambini, tutti sono obbligati a lavorare dalle 5 del mattino alle 10 di sera e quelli che non vengono ritenuti abbastanza produttivi non mangiano ( i morti per fame sono abbastanza frequenti). I cristiani vengono perseguitati perché accusati di adorare un Dio che non è Kim e di essere spie occidentali. Coloro che ascoltano musica straniera o guardano film "capitalisti" vengono severamente puniti. Chi tenta di scappare o danneggia le strutture del campo vieni picchiato,torturato atrocemente e portato in stanze di detenzione speciale. Stessa sorte per le donne incinte ed eventualmente per i loro mariti,anche se accade spesso che le donne rimangano gravide per essere state violentate dalle guardie. Alcuni malcapitati diventano addirittura cavie per gli esperimenti. L'ONU ha redatto un dossier di 400 pagine sui crimini compiuti in questi gulag fondati diversi anni fa dalla dinastia di Kim e che negli ultimi 50 anni sono stati luogo di centinaia di migliaia di morti.Per far giudicare Kim Jong-Un di fronte alla Corte Internazionale di Giustizia dell' Aja però è necessario l'assenso della Cina che è una stretta alleata della Corea e finora ha sempre posto il veto nei confronti di ogni richiesta di condanna per il dittatore. La Cina inoltre, d'accordo con Kim, rimpatria i fuggiaschi nordcoreani destinandoli così ai trattamenti punitivi dei gulag : tutto ciò avviene violando il Protocollo delle Nazioni Unite sui profughi che vieta di rimpatriare un richiedente rifugio,rendendolo esposto alle violenze dello Stato dal quale sta scappando. E’ difficile crederlo , ma tutto questo sta avvenendo oggi sotto la quasi indifferenza generale dopo che l’umanità ha già sofferto una realtà per certi versi simile con l’Olocausto. Si sperava che si potesse imparare da quella tragedia,non ripetendo più gli stessi errori,non rimanendo più passivi e indifferenti di fronte a tali abominevoli soprusi … si sperava appunto.
 Simone Santoro
GDTO

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