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Poirino, presidio GD antifascista con Daniele Valle, Mercedes Bresso

A Poirino, presidio antifascista coi Giovani Democratici, la memoria della resistenza non deve morire. #25aprile


Perchè il presidio?

"Nella vita gli indifferenti sono la razza più balorda e più schifosa che ci sia". Il 25 aprile Giovanni Accomasso, partigiano, durante la festa per la liberazione organizzata nel quartiere Vanchiglia, cita un libro di Julius Fučík, "Scritto sotto la forca", in cui viene fatta una distinzione tra "figure e figurine": le figure sarebbero personaggi della levatura di Antonio Gramsci, uomini e donne che hanno cambiato il corso della Storia con la forza della loro volontà e dei loro ideali, con coscienza e coraggio, pagando anche con il carcere e, troppo spesso, con la vita. Le figurine, invece, sono individui pieni di sé che in fondo NON SONO NULLA. Siamo certi che il sindaco di Poirino, Sergio Tamagnone, sia da annoverare nel secondo gruppo. Questo individuo non trova niente di meglio da fare in occasione di ogni 25 aprile che commemorare un repubblichino scappato da Torino dopo la liberazione, riconosciuto e fucilato nei pressi del cimitero di Poirino. La targa messa dall'amministrazione comunale nei pressi della sua uccisione ricorda una "vittima" della "guerra fratricida". Ora, anche escludendo l'arroganza di un sindaco che non appena arriva inizia a spintonare un ragazzo, escludendo anche le minacce di denuncia pronunciate verso i manifestanti, rimane ciò che egli stesso ha detto: "VOI CREDETE VERAMENTE CHE IL FASCISMO ABBIA FATTO TUTTI QUEI MORTI? Sono passati 70 anni e comunque sapete come la penso...". Quest'anno sapremo accoglierlo, se vorrà ripetere questo triste spettacolo. Non lasciamo che il ricordo di migliaia di combattenti venga infangato. "Sempre ai nostri posti ci troverai".


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