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"TViolenta!"



La televisione può trasformarsi in una potentissima macchina "TritaValori" se non usata in modo adeguato : populismo, demagogia, ignoranza,maleducazione,aggressività,violenza, principi anti-etici,notizie parziali,pubblicità ingannevoli e chi più ne ha più ne metta.Tutto questo c'è in quella strana scatoletta luminosa che siamo soliti guardare e che è ben più pericolosa di quello che può apparire,ma questo più o meno già si sa. Ora vorrei circoscrivere la discussione al rapporto che c'è tra la televisione e il triste fenomeno della violenza sulle donne. Lo so molti penseranno che io stia esagerando e che per quanto la TV possa rappresentare talvolta vera e propria spazzatura non può comunque essere incolpata di partecipare in modo attivo a questa ignobile piaga sociale. 

Bene, cercherò di dimostrarvi il contrario. Innanzitutto, partirei dal constatare che quanto più un essere (qualsiasi esso sia: un animale da compagnia,un uomo,una donna...) assume dignità agli occhi di altri esseri tanto più sarà rispettato da questi e maggiore sarà il rispetto che gli verrà attribuito minore sarà l' eventualità che questo possa subire qualsivoglia tipo di offesa o violenza. E' logica. Ma facciamo qualche esempio. Tutti sappiamo quanto i neri fossero scarsamente considerati nel corso della storia passata e recente,venivano ritenuti dei selvaggi,degli esseri inferiori,insomma la dignità da essi assunta agli occhi dell'uomo bianco era infima, di conseguenza venivano rispettati piuttosto poco ,per usare un eufemismo, e dunque ecco che cominciarono a subire le prime violenze per poi diventare pura merce nell'immenso mercato della schiavitù. 

E' impossibile non ricordare poi tutte quelle persone disprezzate dai nazisti (ebrei,zingari, omosessuali, disabili...) che subirono per via della stessa dinamica un trattamento,se possibile,ancora peggiore.Ok,ma cosa c'entra tutto questo con la TV e la violenza sulle donne?C'entra,eccome se c'entra.Ricordando il primo step del meccanismo prima esposto , analizziamo come la TV influisce nell'abbassare la dignità che la figura femminile acquisisce agli occhi dello spettatore medio.Prendiamo l'esempio delle veline perchè è il più palese e funzionale, ma di esempi analoghi ce ne sarebbero a bizzaffe. Bene,inizia la trasmissione e ti vedi subito due ragazze stupende e semisvestite che cominciano a dimenarsi sul palco,adottando spesso pose molto provocanti. 

Sono così disinibite,disposte a mostrarsi in vestiti cortissimi e in atteggiamenti sexy davanti a tutta Italia...probabilmente saranno ragazze abbastanza facili : questo è il ragionamento che molti fanno. Dunque,la dignità morale di queste ai loro occhi è piuttosto bassa, ma dopo questo "spettacolo" ecco che si posizionano vicino ai due presentatori che le riversano contro una serie di battute e prese in giro,il che sarebbe ancora accettabile se non fossero obbligate ad ascoltare in modo passivo tutto ciò che viene loro rivolto, non aprendo la bocca se non per sfoggiare il perenne sorriso a prescindere da quali siano le parole dei due conduttori.Il loro ruolo dunque, è piuttosto simile a quello di un bel soprammobile,niente di più.In questo modo la loro dignità cognitiva è altrettanto svalutata agli occhi dello spettatore.Purtroppo,la velina è diventata uno dei modelli femminili di maggior successo tanto da rappresentare uno degli emblemi della figura femminile nella nostra società.

Ecco creato lo stereotipo della donna-oggetto. Addio donna angelicata,la letteratura cortese cavalleresca del medio-evo letta da un italiano medio non suscita in lui nulla se non una irrefrenabile ilarità per non parlare della reazione che avrebbe questo di fronte alle vicende del povero Dante e della sua Beatrice. Per i cavalieri cortesi, violentare una donna sarebbe stato un atto quasi sacrilego perchè rispettavano,quasi adulavano, la figura femminile.Adesso invece,la mercificazione del corpo della donna ha ridotto a livelli minimi la dignità che la società vede in essa e lo stupro agli occhi di menti deboli e deviate non appare più come una colpa gravissima(anzi,talvolta alcuni,specie se giovani,si vantano con i loro amici di aver violentato una ragazza).Dunque,il problema della mercificazione della figura femminile chiaramente non è più un mero problema morale,ma anche un problema di carattere sociale.In tutto questo ha una qualche influenza anche lo stereotipo dell' "uomo che non deve chiedere mai",del "macho",del "duro". E' così che la TV scava lentamente nell'inconscio delle persone e sebbene non porti sempre a conseguenze estreme possiamo dire tranquillamente che gli effetti negativi da essa causati siano numerosi ed evidenti. Ma non è finita qui,analizziamo un'altra dinamica causata dalla TV che favorisce la violenza in generale , e quindi anche quella sulle donne : basta accendere la televisione per essere bombardati di notizie di cronaca nera che ci descrivono nei minimi particolari chi è morto,dove,quante coltellate gli hanno inflitto ecc. 

E' ovvio come l'essere continuamente a contatto con notizie di questo genere a lungo andare ci desensibilizzi.Ormai,ci sembra quasi naturale mangiare e ascoltare le ultime notizie su corpi squartati o su persone bruciate vive, ci siamo assuefatti a questo tipo di "informazione" (voglio proprio sapere come fanno a chiamarla tale) e rimaniamo abbastanza indifferenti a queste atrocità.Il problema è che l'indifferenza contraddistingue i nostri atteggiamenti poi anche nella vita reale. Ci sono alcuni filmati piuttosto emblematici che lo testimoniano : ad esempio dopo un famoso assassinio avvenuto qualche anno fa in una stazione è stato diffuso un video in cui vicino al corpo senza vita di una giovane donna passavano indifferenti numerose persone come se nulla fosse, senza nemmeno chiamare il 118!Purtroppo, questo è l'effetto di una società in cui veniamo desensibilizzati già da piccoli, guardando i telegiornali, e la violenza ci appare così quotidiana e "normale" da non essere più considerata un tabù.

Le ovvie conseguenze di tutto ciò sono duplici : la prima è che la violenza,non essendo più un tabù,sia più praticata a livello percentuale (ne risentirà la parte più debole e deviata della popolazione), la seconda è che l'indifferenza,la mancanza di empatia e l'apatia provocate dalla desensibilizzazione ci rendano spettatori in situazioni in cui potremmo agire in modo attivo (questo invece,riguarda buona parte della popolazione).Ecco svelato come la TV, seppur involontariamente, sia complice della violenza sulle donne. Terminata la mia "dimostrazione" non posso che augurarmi che sappiate fare buon uso di quella scatoletta luminosa che è solo apparentemente innocua.

Simone Santoro
GDTO

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