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SE LA CONOSCI LA EVITI 27° GIORNATA MONDIALE DELLA LOTTA ALL’AIDS

LAIDS

Il virus dellHIV compare in letteratura nel 1981. Da quella data lAIDS ha fatto più di 25 milioni di morti ed è ancora la pandemia più grave della storia: oggi sono 35 milioni le persone contagiate dal virus.
La parte del mondo più toccata dal virus è lAfrica subsahariana, dove questa malattia è una piaga che non risparmia nessuno e continua a fare vittime e a mietere morti.
Nonostante i passi avanti compiuti dalla Medicina nel controllo e nella gestione della malattia, ancora oggi NON ESISTE UNA CURA che permetta la guarigione dallAIDS. I farmaci permettono di contenerla ad uno stato cronico.

LITALIA.

Molto distante dallessere debellata, anche nel nostro Paese lAIDS continua a contagiare circa 10 persone al giorno. Benché la mortalità legata alla malattia sia in netto calo, il conto dei decessi legati allAIDS è più di 1000 ogni anno. LItalia è uno dei paesi europei con il maggior numero di contagiati, circa 140000, di cui il 79% uomini e il 21% donne.
Uno dei motivi di questa larga diffusione del virus è il ritardo nella diagnosi, che avviene in media a 38 anni per gli uomini e a 36 per le donne.


LA PREVENZIONE.

La nostra arma più potente contro lAIDS è la prevenzione.
Sapere come si trasmette la malattia ci dice come prevenirla. Il virus HIV può trasmettersi da un individuo all’altro quando il sangue, lo sperma, le secrezioni vaginali, il liquido amniotico o il latte materno appartenenti a una persona contagiata entrano nell’organismo di un individuo sano.

Si può quindi contrarre l’HIV tramite azioni che comportano un contatto diretto con sangue infetto, pratiche sessuali non protette con persone affette da virus HIV; scambio di fluidi corporei da madre sieropositiva al bambino.

Il contatto cutaneo con un fluido infetto (sangue, sperma, secrezione vaginale) non espone al rischio di contagio, se non in presenza di ferite aperte. Non esistono casi documentati di HIV trasmesso tramite lacrime, urina, sudore o saliva. Frequentare persone sieropositive nella vita quotidiana non espone al rischio di contagio.

COME PROTEGGERSI

Per le persone che fanno uso di sostanze per via iniettiva, è obbligatorio evitare lo scambio di siringhe.

La più efficace prevenzione per tutte le fasce della popolazione sessualmente attiva consiste nell'uso dei
preservativi in ogni rapporto sessuale.
Grazie all'impiego del preservativo, del dental dam e del preservativo femminile nei rapporti vaginali, anali e orali è possibile ridurre sensibilmente il rischio di contrarre il virus. 

IL TEST

La prima cosa da sapere è che il test non ha valore di prevenzione: qualsiasi sia l'esito, i comportamenti da adottare sono gli stessi (rapporti sessuali sicuri e non utilizzare in comune oggetti taglienti e siringhe).

Il periodo di formazione degli anticorpi anti-Hiv può variare da un minimo di qualche settimana fino a 3 mesi dopo che si è venuti a contatto col virus. Conviene quindi fare il test tenendo conto di questo periodo.
Si può effettuare gratuitamente il test per l'Hiv presso le Unità Operative Aids delle Asl e presso Centri e Reparti di Malattie Infettive.
Le modalità di accesso cambiano di struttura in struttura: generalmente non è richiesta l'impegnativa del medico di base e basta presentarsi direttamente presso le Unità Opertative. In alcune strutture è necessario invece prenotarsi.

Non è possibile essere sottoposto, senza consenso, ad analisi per ad accertare l'infezione da Hiv, se non per motivi di necessità clinica nei tuoi interessi.
Il test è assolutamente volontario, è necessario il consenso esplicito, dopo la fornitura delle necessarie informazioni circa le caratteristiche del test (che cos'è, come funziona, che cosa significa sieropositività, cosa vuol dire invece Aids). 
La decisione in merito al test è strettamente individuale bisogna però sapere che una diagnosi precoce potrebbe consentire una possibilità di scelta più alta nella valutazione del percorso terapeutico.
Esistono dei vincoli di riservatezza molto stretti. Per tutti i dati anagrafici che vengono chiesti al momento del test, sia nei laboratori pubblici che privati, il personale sanitario è vincolato dal segreto professionale e d'ufficio e deve adottare tutte le misure di sicurezza necessarie a garantirne la massima riservatezza. 
La tua identità ed ogni informazione riguardante l'esecuzione ed il risultato dell'esame non possono essere in nessun caso divulgate.

Alice Arena responsabile DIRITTI Giovani Democratici del Piemonte

Matteo Cassanelli responsabile Organizzazione Giovani Democratici dell’Emilia Romagna.

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