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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

RESTIAMO UMANI

Nel settembre 2001 avevo sette anni e mezzo. Con le mie amichette di scuola i giorni dopo l'attentato alle Torri Gemelle a New York, visto in diretta conseguentemente all'interruzione immediata e obbligata della Melevisione,  appena suonava la Campanella dell'intervallo ci siedevamo in cerchio per terra nell'angolo dell'aula, a sinistra, per parlare di quanto successo. Erano dieci minuti intensissimi in cui noi bimbe di seconda elementare cercavamo di analizzare, capire e trovare  spiegazioni e forse addirittura soluzioni a quello che avevamo appena scoperto essere il terrorismo.  Nonostante l'età e le immagini fortissime che avevamo visto riuscivamo a essere molto lucide e razionali. Quello però non era che l'inizio di tutto quello a cui abbiamo assistito nei successivi anni in materia: dall'Iraq nel 2003 fino ad arrivare agli avvenimenti degli ultimi giorni, dalla Siria a Parigi.  Come quattordici anni fa anche oggi mi ritrovo (è inevitabile) a

SFOGGIO DI MAESTA’ - Insuccessi passati e doveri futuri dell’Occidente nei conflitti islamici

Solidarité avec les frères français. Il patriottismo dimostrato dai francesi in occasione degli attentati di Parigi non può che riempire di un perverso e geloso orgoglio chi di un sentimento tale mai è stato protagonista o spettatore. Noi italiani, ad esempio. E sempre noi italiani siamo stati più capaci di mostrare supporto e solidarietà ai nostri vicini, di quanto mai potremmo fare per noi stessi, al punto che una tale partecipazione in Francia non è passata inosservata, ed anzi accolta con commosso stupore. Questa mancanza manifesta di patriottismo, che pure è una delle cause fondanti del disfacimento del nostro Paese degli ultimi vent’anni (disfacimento consumatosi, volendo, già dalla fine degli anni Settanta), però, una volta tanto potrebbe rivelarsi un elemento a nostro favore. L’inerzia che già ci ha reso tardivi nelle prese di posizione e disuniti e vulnerabili nel mantenerle potrebbe rendere, come già successo, difficile mobilitare il popolo italiano tutto e con effe

L'ITALIA SONO ANCH'IO - DIBATTITO SULLO IUS SOLI

#NOTINMYNAME - LA STRAGE DI PARIGI E LA COMUNITA' MUSULMANA DI TORINO

In questi giorni, come già dopo la strage di Charlie Hebdo, una parte dell'opinione pubblica associa il terrorismo fondamentalista di matrice islamica a tutti i musulmani, o quantomeno afferma che il mondo dell'Islam moderato non manifesta la propria contrarietà agli atti terroristici. Ovviamente le cose non stanno così: mentre in tutto il mondo milioni di cittadini di fede islamica si dissociano fermamente dall'odio dei fondamentalisti postando i passi del Corano che condannano l'omicidio oppure attraverso l'hashtag #notinmyname, noi come blog dei Giovani Democratici di Torino riceviamo e volentieri pubblichiamo questa dichiarazione del portavoce della comunità musulmana torinese, Brahim Baya: "Noi come comunità islamica di Torino abbiamo diffuso ieri un comunicato in cui esprimiamo la netta condanna agli attentati terribili, sanguinari di Parigi, esprimiamo la nostra vicinanza, la nostra solidarietà, le nostre condoglianze alle famiglie delle vitti

25 Novembre: non sempre la violenza lascia dei segni sulla pelle

Per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne abbiamo deciso di creare un piccolo dossier che analizzasse le tipologie di violenza più diffuse: fisica, sessuale, psicologica ed economica. Perché non sempre la violenza lascia dei segni sulla pelle. Essa ferisce, più di tutto, l'anima di chi subisce. >>>>  Scarica il dossier >>>>  Leggi l'intervista di M.Palmieri ad un Pubblico Ufficiale della Polizia di Stato della Questura di Torino

MAMMAMIA LE TRIVELLE!

Perchè il referendum volto a vietare le trivellazioni marittime e terrestri è di una sinistra... a spese degli altri? (e potevo usare un epiteto di gran lunga peggiore) In questi giorni ho assistito, con piacere devo dire, al fallimento della campagna referendaria che tra le altre cose era contro le trivellazioni a fini petroliferi in mare ed in terra. Ma cosa ci sarà di così affascinante nel trivellare off ed onshore la nostra penisola? E cosa viene detto contro le trivellazioni? La premessa legalitaria. Una delle cause che spingono i no pits, è il rischio di contaminazioni mafiose nella cessione ed usufrutto dei lotti di terra. La cura però, non è l’annullamento delle opere, ma la difesa della legalità nelle procedure pubbliche e nella cessione dei permessi: sentir dire che una determinata opera di sviluppo non va fatta per via delle infiltrazioni (tralasciando le considerazioni politico-economiche in merito), è la più grande sconfitta della società e civiltà italian

SE LO STATO NON MI PIACE - Quando "privato" non è sinonimo di "progresso"

Vaprio d'Adda e Sanremo. Gli avvenimenti e scandali recenti occorsi nei due comuni hanno sollevato un polverone mediatico, di una tipologia alla quale in Italia già siamo abituati ad assistere. Il dibattito è stato, ovviamente, monopolizzato dai talk show; non c'è stato pomeriggio, nelle ultime settimane, senza che si sia potuto accendere il televisore e non sentir parlare di una delle due città. Certo, è vero, i temi affrontati non sono dei più leggeri: sicurezza del cittadino e difesa personale, trasparenza ed efficacia della Pubblica Amministrazione. Seppur molto diversi, i due argomenti hanno fornito a molti l'occasione di intavolare un discorso concettualmente vastissimo, ovvero quando, e quanto, lo Stato debba e possa far valere la sua azione diretta nella società. Ad esempio, si è partiti sostenendo come, se percepita l'assenza dello Stato, la difesa personale sia un diritto incontrastabile, fuori da qualsiasi norma che possa stabilirne gli eccessi. Se certe

Benvenuto CAMPUS SAN PAOLO

E' una tempesta anche una piccola goccia d'acqua in un oceano. Soprattutto se l'oceano di cui parliamo è il fabbisogno di strutture universitarie in grado di ospitare quel 66% di studenti in più che hanno fatto richiesta di alloggio nella nostra città, a cui si cerca di rispondere con opere come il Campus San Paolo e i circa 500.000 € disposti per la riapertura della residenza universitaria di via Verdi a Torino (a marzo 2016), la disdetta del contratto di affitto della residenza dell'ex Moi per ottenere 82 posti letto in più, e molto altro. Ancora di più se l'oceano a cui ci riferiamo è il lavoro decisamente molto lungo e di difficile attuazione del "masterplan" ipotizzato per Torino, un modello operativo che intende attestare la nostra città come intelligente (smart city) recuperando assetti e politiche economico-sociali nel territorio. E di questo si tratta. La "tempesta" del Campus San Paolo è quella goccia che fa ben sperare un'