Domenica prossima, l'otto febbraio,
saranno cento i giorni trascorsi da Federica Mogherini a guidare la
diplomazia europea dalle austere stanze di Palazzo Berlaymont, a
Bruxelles.
Un arco di tempo che l'ha già vista al
lavoro sui dossier più importanti, dalla calda situazione ucraina
all'avanzata in Medio Oriente dei terroristi dell'Isis e agli
attentati di Parigi.
E' la prima volta che un italiano
riesce a raggiungere l'ambitissima poltrona da Alto Rappresentente
Ue, e la sua nomina è stata un grande onore per il Paese e in
particolare per il Partito Democratico, che ha espresso e fortemente
sostenuto la sua candidatura.
Vediamo quindi di conoscere meglio
Federica, che nei prossimi cinque anni sarà la voce di cinquecento
milioni di europei nel mondo.
Federica
Mogherini, classe 1973, nasce a Roma, dove si appassiona alla
politica con l'elezione a rappresentatnte d'istituto al Liceo. Si
laurea in Scienze Politiche con il massimo dei voti, discutendo una
tesi sul rapporto tra religione e politica nel mondo islamico.
Negli
anni universitari è membro dello European Youth Forum e
successivamente vicepresidente dell’European Community Organisation
of Socialist Youth. Negli anni '90 segue da volontaria Arci diverse
campagne nazionali ed europee contro il razzismo e la xenofobia.
Nel
1996 si iscrive alla Sinistra giovanile, e tre anni dopo ne diviene
responsabile nazionale Esteri. Nel 2001 entra nella Direzione
Nazionale dei DS. Nel 2003 inizia a lavorare al Dipartimento Esteri
dei DS, prima come responsabile del rapporto con i movimenti e
partiti internazionali, poi come responsabile Esteri nella Segreteria
di Piero Fassino. Qui segue in particolare i dossier relativi alla
delicata situazione medio orientale, e mantiene
le relazioni con il Partito Sociaista Europeo e
con
i Democratici americani.
Nel
2008 è eletta deputata alla Camera nella lista del PD. Entra a far
parte della Commissione Difesa e diviene membro della delegazione
parlamentare presso il Consiglio d'Europa.
Nel
2009 il nuovo Segretario Pd Franceschini la nomina Responsabile
nazionale Affari Comunitari e Internazionali nella nuova segreteria.
Nel
2013 è rieletta alla Camera. Nella XVI legislatura è membro della
Commissione Affari esteri e comunitari e membro della delegazione
parlamentare presso la NATO. Il 1º agosto 2014 è eletta Presidente
della delegazione parlamentare presso la NATO, prima donna nella
storia a ricoprire questo incarico.
Negli
anni in cui è stata parlamentare, Federica ha totalizzato più del
98% delle presenze.
Il
21 febbraio 2014 Matteo Renzi la nomina Ministro
degli Affari Esteri.
Da
ministro Federica affronta la crisi militare dell'estate 2014 tra
Israele e i militanti palestinesi di Hamas, e si batte in prima
persona, recandosi più volte in visita al Cairo, affinché fosse
raggiunto il prima possibile un accordo che ponesse fine ai
bombardamenti nella Striscia di Gaza. Nell'agosto dello stesso anno
presenta al Parlamento la richiesta di inviare armi a sostegno della
popolazione curda minacciata dall'avanzata degli jihadisti dell'Isis.
Durante
la conferenza internazionale contro l'Isis svoltasi a Parigi nel
settembre del 2014, il ministro ribadisce che l'Italia svolgerà un
suo ruolo nella lotta contro il terrorismo, confermando la volontà
del governo italiano di rifornire di armi e di aiuti umanitari le
popolazioni sotto assedio.
Nell'agosto
2014, il Presidente del consiglio Matteo Renzi, inviando una lettera
al neoeletto Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker
(per saperne di più sul Presidente Juncker vi rimando al mio
precedente articolo:
http://gdtorinocitta.blogspot.it/2014/11/leuropa-al-tempo-di-junior.html),
candida Federica Mogherini alla carica di Alto Rappresentante
dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza comune.
Il
30 agosto una riunione dei capi di governo socialisti conferma il
pieno appoggio di tutto il PSE alla corsa della giovane politica
italiana. Lo stesso giorno il presidente Herman Van Rompuy annuncia
che il Consiglio Europeo ha deciso di nominare Federica Mogherini
nuovo Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la
politica di sicurezza.
Nella
conferenza stampa di presentazione Federica dichiara che si impegnerà
subito perché si riapra un dialogo tra Russia e ucraina, a seguito
della crisi tra i due paesi innescata con i fatti accaduti in Crimea
nel febbraio del 2014. Si reca nel suo primo viaggio ufficiale in
Medio Oriente e durante la visita a Gaza si dice favorevole alla
creazione di uno stato palestinese indipendente.
Oggi
Federica Mogherini si trova a guidare la diplomazia europea in uno
dei periodi più difficili della storia moderna. L'Europa è
cicondata da tensioni internazionali che in più casi sono sfociate
in conflitti, anche se per ora limitati ad aree circoscritte; il
Medio Oriente è mai come una una polveriera che rischia di esplodere
con disastrose conseguenze; il Mediterraneo è l'epicentro di
migrazioni di massa, con migliaia di persone che da Libia, Algeria,
Tunisia si riversano sulle nostre coste, tentando di fuggire da fame,
distruzione e scenari di guerra. E poi la delicata situazione
dell'Est europeo, il pericolo del terrorismo islamico sempre in
agguato e pronto a colpire.
L'Europa
che oggi Federica si trova a rappresentare e guidare si mostra lenta,
litigiosa, confusa allo sguardo dei suoi nemici. Dittature e
fanatismi ci danzano intorno aggressivi e minacciosi, con idee chiare
e rapidità d'azione. Per questo rivolgerei proprio a Federica,
insieme ai miei e ai nostri migliori auguri di buon lavoro per i
prossimi decisivi anni, queste meravigliose parole di Massimo
Gramellini: "Le
dittature e i fanatismi sono emozioni violente e superficiali, che
sorgono all’improvviso e all’improvviso si afflosciano. La
democrazia invece è un sentimento. Scava nel profondo. Non fa
battere il cuore. È il cuore. E il cuore, alla fine, vince sempre."
FRANCESCO SCHMIDT Giovani Democratici di Torino
di seguito una intervista della Mogherini all'insediamento dopo la nomina come lady PESC =
Commenti
Posta un commento