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DOCUMENTO GD - ECO-BOTELLON

La città di Torino è diventata nel corso degli ultimi anni, a partire dalle Olimpiadi del 2006 fino al ruolo di capitale europea dello sport 2015, una città sempre più cosmopolita ed importante nel panorama nazionale ed internazionale. Inoltre, il fatto di avere un polo universitario di grande rilievo come il Politecnico e la nuova università del campus Luigi Einaudi, ha fatto sì che sempre più giovani arrivino a Torino per trascorrere il periodo universitario. Quest'incremento di studenti universitari ha creato molteplici vantaggi per la cittadinanza,. però, ovviamente, il fatto che ci siano così tanti giovani che ormai abitano la nostra città porta ad una maggiore importanza di alcuni luoghi adibiti alla presenza di ragazzi universitari ad esempio biblioteche, aule studio, parchi, eccetera. Oltre a tutti questi luoghi legati alle attività diurne degli studenti si è creata l'esigenza di avere anche dei luoghi di ritrovo serali per coloro che durante il week-end si spostano nelle strade di Torino. Nonostante l'incremento di giovani dell'età compresa tra i 19 e i 27 anni, negli ultimi anni si è assistito alla chiusura di alcuni locali storici come quelli dei Murazzi e non ultimi i locali della zona di San Salvario posti sotto sequestro. Essi sono stati chiusi per ragioni ovviamente legittime però tutto ciò non porta sicuramente ad un minore bisogno dei giovani di trovare luoghi di ritrovo serali.
Il Botellon nasce in Spagna in alcune città universitarie come ad esempio Madrid, Barcellona, Valencia e Siviglia. Questa tradizione prevede che i giovani portino con sé le bevande da consumare all'aperto per socializzare. Inizialmente il Botellon portava in piazza intorno alle 500 persone, invece l'evento di venerdì 27 febbraio ai giardini Cavour ha raccolto più di 3000 persone. La disorganizzazione dell'evento ha creato molti disagi: infatti, i ragazzi riunitisi nei giardini, hanno abbandonato le bottiglie vuote per terra visto che i bidoni erano stracolmi e hanno utilizzato le strade per minzionare. Il mattino dopo i residenti hanno trovato i giardini in una situazione degradata sicuramente spiacevole (soprattutto dopo il recente divieto per i bambini di giocare a pallone nel parco) e alcuni esponenti politici locali, come reazione a questo avvenimento, si sono scagliati contro gli organizzatori del Botellon, minacciando denunce e provvedimenti molto forti. Sicuramente deve essere sottolineata la gravità del lasciare spazi pubblici ridotti in uno stato non consono, però soffocare queste iniziative non le cancella, ma semplicemente le sposta in altri luoghi e con altri nomi. Infatti, non è la prima volta che si verifica un evento del genere: basti pensare alla festa privata privata in casa da un ragazzo e a cui hanno partecipato centinaia di persone provocando non pochi disagi. Quindi, continuando con questa politica repressiva non si fa altro che perseguitare dei ragazzi che vorrebbero riappropriarsi delle piazze cittadine e dei luoghi pubblici, senza risolvere il problema.
Visto che facciamo parte di una giovanile e siamo tutti ragazzi sotto i trent'anni per la maggior parte studenti o comunque persone che venerdì e sabato sera spesso faticano a trovare un locale che possa ospitare più di cinque persone al loro interno, fermo restando che il rispetto delle regole è imprescindibile e che evidentemente gli organizzatori non pensavano di ottenere una partecipazione così allargata, non è con condanne (di entità addirittura carcerarie) che si gestiscono gli spazi e le possibilità di aggregazione giovanile! Piuttosto favorendo lo sviluppo di un senso di responsabilità collettiva e con una migliore sinergia tra il Comune e la cittadinanza.

Chiediamo, quindi, al Sindaco di provare a cercare una soluzione più aperta in modo tale da poter continuare ad avere feste che aggreghino persone, che arrivano da diverse parti d'Italia e anche da altre parti del mondo, che vedono in questi momenti di svago la possibilità di conoscere persone nuove e creare nuovi legami. Ieri è stata la festa in casa, oggi il Botellon, domani? La forza aggregatrice di internet è dirompente ed è necessario immaginare buone pratiche per alleviare i disagi che questi eventi estemporanei portano con sé. È la città di Torino a volere maggiori eventi di questo genere, basti pensare alla "Cena in bianco", ad esempio, che ormai raccoglie migliaia di persone nelle nostre piazze. Rendiamo il Botellon, un "Ecobotellon", in cui venga richiesto a tutti i partecipanti di portare con sé sacchetti di plastica da riunire in uno o più punti strategici per la raccolta della spazzatura, in modo tale che si possa facilitare la pulizia delle strade e per un maggior rispetto dei luoghi pubblici.
Per questo proponiamo:
  • L'apertura di un portale in cui chiunque voglia organizzare un evento possa comunicarlo tempestivamente al Comune e in cui possa trovare delle linee guida per riuscire a farlo al meglio.
  • Una maggiore apertura da parte del Comune. Una chiusura a priori ad eventi di questo genere, che sicuramente non appartengono alla nostra tradizione, ma che sono una conseguenza dell'importanza che Torino sta avendo come polo universitario internazionale, non è la soluzione politica adeguata nel perseguire la visione di una città dinamica e attenta a tutte le possibilità di aggregazione e di appropriazione degli spazi pubblici nel rispetto delle regole del vivere civile.




Cristina Imoli - Giovani Democratici di Torino

Approvato all'unanimità dal circolo GDTO il 17 marzo 2015

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