Proseguono le nostre interviste (se vi siete persi quelle precedenti, al Sindaco di Torino Piero Fassino e al costituzionalista e deputato Andrea Giorgis, le potete trovare qui: http://gdtorinocitta.blogspot.it/2015/09/intervista-al-sindaco-di-torino-piero.html e http://gdtorinocitta.blogspot.it/2015/09/intervista-ad-andrea-giorgis.html)
Oggi intervistiamo il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino.
Diritto allo studio: che cosa sta
facendo e come si muoverà nei prossimi mesi la Regione Piemonte per
garantire a tutti gli aventi diritto la possibilità di accedere alle
borse di studio? Per quanto riguarda invece le scuole di grado
inferiore, che cosa si sta pensando per le scuole private?
Per quanto
riguarda il diritto allo studio universitario, noi lavoriamo per
riuscire a garantire, nella situazione di ristrettezze finanziarie
che sono note e che non sono purtroppo rimovibili, il livello di
accesso al diritto allo studio che abbiamo garantito nel bilancio di
quest'anno. Per quanto riguarda invece le scuole paritarie o le
scuole private, abbiamo deciso di fare quella che mi sembra
un'operazione da buon padre di famiglia, ovvero paghiamo i debiti,
perché qui si erano accumulati due anni - 2013/2014 e 2014/2015 - di
arretrati non pagati alle famiglie. Credo che questa sia una cosa
importante, che le famiglie si trovino chi 500, chi 700, chi 1000
euro, a seconda del reddito, per pagare le spese che hanno già
sostenuto in alcuni casi da più di 2 anni. Appena approvato il
bilancio 2016 poi, faremo il bando per le nuove assegnazioni. E'
inutile fare bandi se poi non abbiamo le risorse da distribuire, le
proteste che stanno montando alcuni esponenti della destra sono una
presa in giro della gente.
Il Piemonte sta uscendo dalla crisi,
questo ci dicono gli ultimi dati su produzione industriale,
investimenti, occupazione. Che cosa può fare la Regione per
stabilizzare questa ripresa? E su quali settori si deve puntare?
Molte delle misure
devono avere necessariamente carattere nazionale, penso a tutti i
provvedimenti di ordine fiscale. Le ristrettezze di bilancio
purtroppo non ci consentono con l'anno che viene di ridurre la
pressione fiscale, quindi quello che possiamo fare è usare bene i
fondi europei, di cui inizia la nuova programmazione mentre termina
quella precedente, per sostenere l'innovazione nei diversi campi, sia
delle politiche del territorio, quindi le politiche che fanno i
comuni per valorizzare l'ambiente, per valorizzare l'assetto
urbanistico dei propri territori e per investire in cultura, sia
delle imprese agricole e industriali per fare innovazione ed essere
quindi più competitive.
Terzo punto, immigrazione: come
gestire l'accoglienza dei profughi?
La gestione va
fatta abbinando a luoghi dove sia possibile fare la prima accoglienza
-che richiede necessariamente strutture un po' più capienti- una
politica dove la prima accoglienza consiste nel vedere chi sono
queste persone, fare le analisi mediche, eccetera, e poi col
distribuire queste persone aventi diritto nelle comunità, in modo
più diffuso possibile perché diffondendole è possibile creare più
integrazione, farli lavorare, inserirli di più nelle diverse
comunità.
Si è parlato nel corso dell'estate
di inserire una qualche forma di reddito di autonomia: qual è la
differenza con il reddito di cittadinanza proposto dai grillini? Sarà
possibile implementare questa misura?
Guardi, quando
parlo di queste cose credo che occorrano politiche nazionali perché
facendo politiche regionali c'è il rischio di investire grandi
risorse senza raggiungere risultati. Questa è la premessa, mi auguro
che presto si vada su quello che io chiamo un reddito di sostegno al
lavoro perché il problema non è che uno perché nasce ha diritto a
un reddito, il problema è che uno che cerca un nuovo lavoro perché
ha perso il suo, oppure entra sul mercato del lavoro perché si è
diplomato o laureato, possa avere una condizione reddituale che gli
consenta a certe condizioni di fare questa ricerca di lavoro avendo
un reddito minimo, questo è il reddito che io concepisco. Noi sul
piano regionale stiamo lavorando a due progetti, il primo per cercare
di armonizzare le politiche sociali che facciamo verso l'infanzia e
verso la famiglia per massimizzare l'effetto di queste risorse che
sono date, non sono aumentabili, verso le famiglie più bisognose, il
secondo per permettere di dare una risposta in termini di
pensionamento anticipato e meno oneroso possibile per quei lavoratori
cui mancano pochi anni alla pensione ma che non riescono ad
agganciarlo con le leggi vigenti, stiamo lavorando anche su questo
con l'INPS.
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