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#NOTINMYNAME - LA STRAGE DI PARIGI E LA COMUNITA' MUSULMANA DI TORINO


In questi giorni, come già dopo la strage di Charlie Hebdo, una parte dell'opinione pubblica associa il terrorismo fondamentalista di matrice islamica a tutti i musulmani, o quantomeno afferma che il mondo dell'Islam moderato non manifesta la propria contrarietà agli atti terroristici. Ovviamente le cose non stanno così: mentre in tutto il mondo milioni di cittadini di fede islamica si dissociano fermamente dall'odio dei fondamentalisti postando i passi del Corano che condannano l'omicidio oppure attraverso l'hashtag #notinmyname, noi come blog dei Giovani Democratici di Torino riceviamo e volentieri pubblichiamo questa dichiarazione del portavoce della comunità musulmana torinese, Brahim Baya:

"Noi come comunità islamica di Torino abbiamo diffuso ieri un comunicato in cui esprimiamo la netta condanna agli attentati terribili, sanguinari di Parigi, esprimiamo la nostra vicinanza, la nostra solidarietà, le nostre condoglianze alle famiglie delle vittime e a tutto il popolo francese. Ci riteniamo, come esseri umani e come cittadini, vittime anche noi di questo efferato atto terroristico. Abbiamo invitato la comunità musulmana torinese a scendere in piazza insieme alla cittadinanza torinese per esprimere questa condanna, facciamo nostre le parole del primo cittadino che esprimono i nostri sentimenti di sdegno e di dolore nei confronti di questo efferato attentato terroristico. Come comunità musulmana torinese invitiamo tutte le istituzioni, tutti i cittadini, tutte le comunità religiose e i mezzi di informazione a fare fronte comune di fronte a questa barbarie e a reagire con la dovuta unità, la dovuta coesione, perché siamo tutti vittime, siamo tutti alleati nella lotta a questa deriva terroristica criminale che nega i principi della nostra convivenza pacifica e civile.
Nega anche i principi dell'Islam, la maggior parte delle vittime di questi attentati che si proclamano islamici sono i musulmani. Le vittime musulmane dei terroristi sono migliaia. Lo Stato sedicente islamico per noi musulmani è uno Stato satanico, che si forma come negazione di tutti i principi su cui si basa l'Islam. L'Islam è una religione, come tutte le religioni, che predica la pace, che lavora sulla pace, la parola Islam deriva dalla parola salam, che significa “pace” in arabo, e per noi chi uccide un solo essere umano è come se avesse ucciso l'intera umanità. Questi personaggi con le loro azioni negano i principi basilari della nostra fedee della nostra appartenenza al genere umano.
L'ISIS e le infiltrazioni terroristiche vanno combattuti facendo tutti quanti fronte comune: le forze dell'ordine devono fare il loro lavoro, le istituzioni devono fare il loro lavoro, noi come cittadini, come comunità religiose, come società civile, dobbiamo fare il nostro, bisogna creare un'alleanza di tutti i volenterosi, di tutti i cittadini nei confronti di chi semina l'odio, di chi semina la violenza, di chi anche fa sciacallaggio mediatico, sciacallaggio politico su questi fatti. I musulmani sono alleati dei loro concittadini in questa lotta e non sono i nemici."

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