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DUBBI SULLA STEPCHILD ADOPTION? PARLIAMONE...

In questi giorni come tutti sapete c'è un argomento più di altri che sta tenendo banco nel dibattito politico e non solo e come è consueto in questi casi la confusione regna sovrana nelle menti di parte dell' opinione pubblica che si sente trattata come una pallina in una partita di ping-pong. Il cittadino medio d'altronde accendendo la tv sente tesi, antitesi, anti-antitesi e via di questo passo: il tutto nel giro di pochi istanti. Spesso la televisione, infatti, piuttosto che fornire dati, sforna opinioni e le opinioni senza i dati servono a poco. Ognuno può dire qualunque cosa ed essere creduto non in base alla sostanza del suo discorso, ma alla sua capacità comunicativa e alla carica emotiva che riesce a veicolare.
Ecco perché per prima cosa voglio esporre dei dati concreti.
La "stepchild adoption" è un istituto giuridico che permette l' adozione del figlio del coniuge a condizione che il genitore biologico sia d'accordo e che il Tribunale per i minorenni dia il suo benestare dopo aver valutato con cura l' idoneità affettiva, la capacità educativa, la situazione personale ed economica, la salute e l’ambiente familiare di colui che chiede l’adozione.
Questo istituto in Italia esiste dal 1983 in applicazione alle adozioni da parte di coppie sposate. Nel 2007 questo istituto è stato allargato alle coppie conviventi e nel 2014 e nel 2015 il Tribunale per i minorenni di Roma ha ribadito l' orientamento giurisprudenziale che nega all'omosessualità della coppia un ruolo rilevante nella validità di questo tipo di adozione "non legittimante" (così detta poiché si distingue dall'adozione piena, "legittimante", in cui il minore diventa figlio legittimo dei genitori). Dunque, con il Ddl Cirinnà si andrebbe a dare una specificazione aggiuntiva atta a evitare incomprensioni e a guidare l'interpretazione giurisprudenziale che comunque con il caso romano ha evidenziato il suo orientamento. Inoltre, si regolarizzerebbe una protezione giuridica, per molti di quei 100.000 bambini italiani figli di genitori gay, in molti casi provvidenziale, specie nella circostanza in cui il genitore biologico dovesse decedere. E' necessario dunque far conseguire in modo piuttosto sistematico, a un rapporto genitoriale di fatto, un rapporto genitoriale di diritto.
E' chiaro che il dibattito non coinvolge la natura dell' istituto giuridico che esiste da oltre 30 anni, ma la sua esplicita estensione alle coppie omosessuali. C'è chi vede nell'omosessualità un elemento compromissorio per l' idoneità affettiva e la capacità educativa del genitore. Premesso che sarebbe il Tribunale a giudicare nel caso concreto queste due qualità del soggetto, è assurdo pensare che un "buon" genitore debba per forza avere un orientamento sessuale determinato. Capita talvolta di conoscere delle persone normalissime, se non con una sensibilità e un' intelligenza sopra la media, e scoprire solo successivamente la loro omosessualità così come capita di conoscere eterosessuali che al solo pensiero che possano crescere dei bambini ci vengono i brividi. Dunque, non voglio indugiare su un punto che è chiaramente privo di qualsiasi sostanza.
Passiamo a un' altra argomentazione atta a opporsi all'adozione da parte degli omosessuali: "la vera famiglia è quella tradizionale: un nucleo composto da genitori dello stesso sesso è un affronto alle nostre tradizioni e alla nostra civiltà". Eh sì, la tradizione è importante, è una fonte di grande arricchimento, è grazie alla tradizione che siamo chi siamo. La tradizione però è un qualcosa al quale sostenerci, non una prigione in cui rinchiuderci. Non si può negare il progresso in nome della tradizione, non si può fare del proprio retaggio culturale una catena per l'evoluzione sociale. Se si fosse bloccato il corso della storia in nome della tradizione probabilmente vivremmo ancora nelle caverne.
Molti affermano che una famiglia omosessuale sarebbe contraria ai precetti cristiani oltre che innaturale. In uno Stato europeo del XXI secolo è inconcepibile che la religione non si limiti a guidare la coscienza del credente, ma possa influenzare la legislazione di uno Stato. Inoltre, l' omosessualità umana non può essere contro natura semplicemente perché l'uomo è esso stesso frutto della natura e lo stato fisico e psicologico che determina il suo orientamento sessuale è anch'esso effetto di ciò che chiamiamo "natura".
"Ma solo l' essere umano ha tendenze omosessuali, questo come si spiega?". Tralasciando i molti casi di ermafroditismo, possiamo tranquillamente sfatare anche questa falsa leggenda: uno studio compiuto dall'Università di Oslo nel 2008 ha rilevato ben 1.500 specie con tendenze omosessuali nel mondo animale.
Ad ogni modo pensare a una famiglia composta da due genitori dello stesso sesso per molti è strano ed è normale che sia così. L' abitudine ci conferisce certezze illusorie, pregiudizi. E' ovvio che ciò che si discosta dall'abitudine ci sembri strano. Nel Medioevo l'uguaglianza giuridica e sociale era strana, per molto tempo l' uguaglianza di genere è stata considerata strana, nell'800 e per parte del '900 l' uguaglianza fra i popoli è stata strana e adesso l'uguaglianza fra famiglie composte da genitori omosessuali e quelle composte da genitori eterosessuali ci può sembrare strana. Ma se ci liberiamo dall'inerzia mentale causataci dall'abitudine capiamo che forse è l'ineguaglianza a essere strana.
Simone Santoro
GDTO


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