Immaginate di essere ad una festa. Ad una festa con dei vostri
amici. Magari state festeggiando il vostro compleanno o la fine degli esami. Vi
state divertendo insieme a persone a cui volete bene. Finché, dalla porta principale,
una persona, un ragazzo come voi, entra e decide di porre fine a tutto. Decide
che non siete degni, puri, umani. Decide che la vostra vita non merita di
essere vissuta. Inizia a sparare. Voi cercate di nascondervi, di scappare, ma è tutto inutile. Siete in
trappola. E il vostro pensiero in quel momento, comunque vada, è di far sapere a vostra
madre che le volete bene. Che è
l'ultima persona a cui state pensando prima di lasciare questo mondo.
''I love you mommy. I'm gonna die''
Questo, è solo
un frammento di ciò che
hanno provato i ragazzi del Pulse. Uccisi e feriti a causa dell'odio e
dell'ignoranza. La facilità con
cui quell'uomo è riuscito
ad impossessarsi di armi da fuoco che hanno tolto la vita a 50 persone e ne
hanno ferite altrettante è impressionante
ed è disgustoso come
Trump stia puntando l'indice sulla nazionalità
del killer, invece di sottolineare questo aspetto. In questo momento, si
sta cercando di capire il significato di questa strage. Viene persino detto che
a scatenare tutto ciò sia
stato un bacio, un bacio che il killer avrebbe visto 2 mesi prima a Miami tra
due uomini e che lo avrebbe turbato profondamente. Non penso sia stato quel
bacio a svegliare in lui la bestia, ma una cosa molto più profonda e deleteria: l'ignoranza. È molto semplice rifiutare
ciò che è diverso da quello che
siamo, richiede meno sforzo, empatia e ci fa sentire più forti, superiori. Difficile e faticoso è invece indossare il
costume di un altro. Vestire i suoi panni e comprendere la bellezza di essere
uguali nella diversità che
contraddistingue ciascuno di noi dalla nascita. Finché continueremo a portare avanti stereotipi
sulla comunità LGBT, sulle donne, sui migranti, la strage di
Orlando sarà solo una delle stragi che colpiscono persone
innocenti con l'unica colpa di essere se stessi. Scalfire l'odio e l'ignoranza
richiede tempo e misure mirate che partono dall'educazione dei più piccoli al rispettto e
alla consapevolezza della diversità.
Vorrei che coloro che usano così
facilemnte i termini ''frocio'' o ''checca'' quando vedono un
omosessuale e dandogli un'etichetta come se fosse il suo unico connotato,
leggessero le storie dei ragazzi uccisi. Vorrei che capissero, finalmente, che
sono morte prima di tutto delle persone con sogni, ambizioni, sentimenti, come
tutti gli esseri umani.
Quindi chiunque creda che in Italia la battaglia per i diritti
sia terminata con il DDL Cirinnà
non ha capito che questo è
solo l'inizio e che finché
non saremo tutti, non solo la comunità
LGBT, ad occuparci di questa lotta di civiltà, di educazione, di uguaglianza, il prossimo
Pulse potrebbe essere a Roma. Potrebbe essere a Torino.
E se proprio non riuscite ad immaginarvi come uno dei ragazzi
del Pulse, immaginate di essere un genitore. Sapete che vostro figlio è uscito per passare una
serata con gli amici. Finché
non ricevete un messaggio. Un messaggio da vostro figlio che vi dice:
''Ti voglio bene mamma. Sto per morire.'' Ecco, ora come vi sentite?
Ricordo l'appuntamento di oggi 13/06/2016 alle h 18 in Piazza
Palazzo di Città per
commemorare le vittime della strage di Orlando.
Cristina Imoli
Segreteria provinciale GD Torino
Delega Diritti
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